Vesuvio. Gli alberi bruciati crollano sui cavi dell’alta tensione. Famiglie isolate.

Torre del Greco

alberi pericolanti (4)È stata una lunga notte per i residenti di via Pisani e via Resina Nuova a Torre del Greco che hanno dovuto fare i conti con il crollo di alcuni alberi, bruciati nell’incendio del 20017, sui cavi dell’alta tensione. Un incidente che ha isolato per diverso tempo le famiglie della zona: gli operai dell’Enel, con i vigili del fuoco e la polizia municipale hanno dovuto lavorare tutta la notte per eliminare il pericolo, liberare le strade e ripristinare i collegamenti elettrici e telefonici.

L’allarme è scattato fin dalle prime ore del mattino di ieri. Dopo il violento nubifragio che mercoledì 2 ottobre si è abbattuto sulla città, gli abitanti di via Resina Nuova e via Pisani, hanno chiesto l’intervento dei pompieri intorno alle 9, segnalando la presenza di decine di alberi ormai senza vita che rischiavano di abbattersi sulla strada o sulle case.

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“L’unica cosa che hanno potuto fare ieri mattina”, racconta un residente, “è stata quella di chiudere la strada per impedire il passaggio alle auto e scongiurare qualsiasi pericolo: una soluzione che comunque ha isolato diverse famiglie che vivono in zona”.

alberi pericolanti (11)Il secondo allarme è scattato nel tardo pomeriggio quando gli alberi pericolati sono caduti tranciando di netto i cavi dell’alta tensione senza provocare, ma solo per un caso fortuito, danni alle persone. I lavori per la messa in sicurezza dei luoghi e il ripristino dell’energia elettrica e dei collegamenti telefonici, è andata avanti per tutta la notte: le strade sono state sgomberate e gli alberi rimossi.

Ma il pericolo, purtroppo, resta: fino ad oggi è rimasta inattesa l’ordinanza del sindaco Giovanni Palomba con la quale intima ai proprietari delle pinete bruciate dai devastanti incendi del 2017, di procedere all’immediato abbattimento di tutti gli alberi ormai morti. Di fronte al menefreghismo e all’indifferenza di chi non provvede a eliminare i pericoli, il Comune starebbe valutando la possibilità di agire in danno e di chiedere poi il risarcimento ai singoli titolari.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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