Il concerto di Lina Sastri ha restituito speranza e bellezza alla piazza oltraggiata
È stato più di un concerto, quello che si è tenuto giovedì 28 settembre in piazza Santa Croce a Torre del Greco. La voce di Lina Sastri, omaggiata dai torresi con un partecipato silenzio e applausi a scena aperta, è scesa come un balsamo sulle ferite di questa città. Problemi antichi e irrisolti, in una serata di autunno calda e perfino afosa, sono scivolati via come acqua sulla pelle per chi ha saputo lasciarsi guidare dalla magia della musica che la Sastri ha intrecciato con la poesia. Uno spettacolo nello spettacolo, con il mare di fronte e la Basilica di Santa Croce alla spalle, resa ancora più bella da un gioco di luci che ha incantato l’artista e il pubblico.
Un “manifesto” di naturale bellezza che ha preso a schiaffi il degrado a cui ci siamo assuefatti: da tempo, i cittadini aspettano il recupero di piazza Santa Croce, il “salotto buono” diventato campo di calcio e zona franca di teppistelli e guappi che insozzano la strada e schiamazzano in piena notte togliendo il sonno ai residenti e sicurezza a chiunque. Giovani senza esempi positivi, che in un recente passato hanno oltraggiato perfino la facciata della basilica: questo articolo testimonia lo scempio a cui non facciamo quasi più caso.
Giovedì 28 settembre, abbiamo visto l’altra faccia possibile di questa città. Abbiamo visto una piazza gremita, educata e colta, che si è meritata perfino i complimenti dell’artista: “Ho la sensazione di trovarmi in un auditorium, non in una piazza”, ha detto Lina Sastri abbracciando il pubblico.
È il riconoscimento al lavoro che può fare la cultura. Educare alla bellezza, al rispetto delle regole e alla legalità può, forse, contribuire più di mille sanzioni a liberare la città dai materassi, dai mobili e dagli elettrodomestici abbandonati sui marciapiedi; dai teppisti che riducono a brandelli il senso civico; dai lestofanti che, a parole, dicono di amare la città e, nei fatti, la offendono. La cultura è il primo passo verso il cambiamento. E sbaglia chi sta denigrando l’evento facendo demagogica polemica: è vero, Torre del Greco è sporca e asfissiata da problemi annosi. Ma i problemi non si risolvono negando momenti di cultura e di svago ai cittadini e ai turisti.
È vero, il concerto è costato circa trentamila euro (non cinquantamila come erroneamente detto) ma chi conosce i meccanismi di bilancio della pubblica amministrazione, sa che i soldi destinati a questo tipo di attività non possono essere destinati ad altri settori. Non possono essere “investiti” in sanità, assistenza, rifiuti o viabilità: voci per le quali già esiste un budget preciso e sul quale i diversi dirigenti del Comune lavorano separatamente. Dunque, è sterile polemica politica aizzare il popolo raccontando fandonie.
E aggiungo. È vero, il concerto è costato circa trentamila euro. Ma perché ci si aspetta, sempre, che gli artisti debbano lavorare gratis o che debbano essere gli sponsor a coprire i costi? Gli attori, i musicisti, i registi, gli scenografi, i costumisti, i tecnici del suono e delle luci e perfino gli operai che trasportano le sedie per farci accomodare, vivono di questo. Impariamo, tutti noi, a rispettare il lavoro di chi produce bellezza e ci regala emozioni o ci racconta la realtà che ci circonda: artisti, intellettuali, scrittori, giornalisti. Categorie martoriate dai qualunquisti e dai politicanti.
L’ultima considerazione è per il lavoro che sta svolgendo Gennaro Russo, dirigente del settore Cultura del Comune di Torre del Greco. Porta la sua firma l’organizzazione del concerto di Lina Sastri e il cartellone degli eventi che sta dando lustro agli attori professionisti ed emergenti di questa città. Dopo aver ricevuto “carta bianca” dal sindaco Luigi Mennella, ha attrezzato due palchi in villa Macrina e nei Molini Meridionali Marzoli e ha messo a punto il ricco programma di concerti e spettacoli teatrali che si concluderà a novembre. Bravo, al di là di qualche inevitabile sbavatura.