A piedi nel deserto per quattrocento chilometri: spedizione in solitaria per costruire un pozzo in Africa con Find The Cure
Missione Atacama: in esclusiva, il diario di viaggio dell’atleta Tommaso Palo e il racconto dell’avventura in Cile. Si parte il 27 ottobre
Tommaso Palo, 41 anni, è un atleta agonista ultrarunner che ha deciso di affrontare, in solitudine e a piedi, la parte Nord del deserto dell’Atacama in Cile. Partirà il prossimo 27 ottobre da Cicciano, dove vive con la moglie e i due figli, e raggiungerà Santiago in aereo. Da qui prenderà un pullman e venti ore dopo giungerà a San Pedro De Atacama, nel cuore del deserto. Dopo una sosta rigenerante di qualche giorno, comincerà l’avventura che si concluderà il 20 novembre. Una spedizione di venticinque giorni, immaginata due anni fa, che ha richiesto oltre dodici mesi di preparazione fisica, mentale, scelta dei materiali, test in outdoor, acquisto di attrezzature e pianificazione di molti aspetti del viaggio. Un progetto che ha una finalità umanitaria di altissimo valore: raccogliere fondi per finanziare la costruzione di un pozzo in Africa. Un progetto che si avvale della collaborazione dell’associazione benefica Find The Cure.
“Ho legato il tema dell’acqua e il suo uso consapevole alla mia avventura”, spiega Tommaso Palo, “perché abbiamo bisogno di acqua per vivere, ma ne consumiamo e ne sprechiamo veramente troppa. Secondo l’Istituto di ricerca sulle acque del CNR, il consumo globale è cresciuto del 600 per cento in un solo secolo e in Italia si registra il maggiore consumo idrico pro capite tra i Paesi dell’Unione Europea”.
La traversata a piedi durerà circa dodici giorni durante i quali Tommaso dovrà percorrere circa quattrocento chilometri trascinandosi il carrellino Armadillo: suo unico compagno di viaggio, Armadillo sarà pieno solo di attrezzature e generi di primissima necessità. Tommaso, dunque, attraverserà la valle di Marte e la valle della Luna per raggiungere l’Oceano Pacifico.
“Il territorio scelto è desertico, in quota, e per sua natura è uno dei più aridi del pianeta: in alcune parti è molto simile a Marte”, confida Tommaso. “Mi aspetta un’esperienza dal fascino sconfinato, lungo il deserto attraversando il tempo e lo spazio, incontrerò me stesso e riconoscerò la mia natura”.
L’atleta originario di Nola, sarà seguito a distanza da un nutrizionista e da una psicologa dello sport che lo supportano già da un anno perché dovrà sopportare solitudine, fatica ed escursioni termiche estreme: di giorno le temperature potrebbero sfiorare i 25-30 gradi e di notte potrebbero oscillare tra lo 0 e il meno 2. E non saranno razionalizzati solo gli alimenti: Tommaso mangerà cibo e verdura liofilizzata, riso e cereali e dovrà accontentarsi di cinque litri di acqua al giorno.
“Ritrovarsi a guardare l’orizzonte in contesti naturali dove l’impronta dell’uomo è scarsa mi affascina molto”, aggiunge Tommaso Palo. “Durante la traversata, troverò un avamposto umano ogni cento chilometri: una città, alcuni villaggi e miniere dove avrò la possibilità di fare rifornimento di acqua e cibo: porterò con me sei taniche da due litri e mezzo per un totale di quindici litri che dovrò farmi bastare per tre giorni”.
Tommaso resterà in contatto con la famiglia e con il suo team grazie ad un comunicatore satellitare. Anche noi lo seguiremo in tutte le tappe pubblicando in esclusiva ogni giorno il suo diario di viaggio con foto, immagini e racconti. E voi, ci sarete?