Lite a Palazzo Baronale. Volano insulti e offese tra il sindaco Giovanni Palomba e la consigliera Romina Stilo.

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Romina Stilo

“Questa volta, il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba, ha toccato davvero il fondo. Mi ha insultata e offesa senza motivo”.

Romina Stilo, consigliere di opposizione ed ex vicesindaco di Ciro Borriello, ci ha pensato su tutta la notte prima di esternare “la rabbia ma anche lo stupore” di quanto è accaduto a Palazzo Baronale durante una riunione di commissione venerdì mattina. Secondo il suo racconto, pubblicato anche sul profilo Facebook, il primo cittadino parlando con “toni rozzi e volgari di mazzette prese, di demeriti del passato” e puntandole contro il dito, le avrebbe detto di essere una “cretina a difendere il passato”.

“Venerdì mattina”, spiega la consigliera Stilo, “il sindaco è arrivato nella sala delle commissioni e ha iniziato a inveire contro di me in maniera squallida, usando parole pesantissime che non voglio neanche ripetere. Ma la cosa peggiore è stato il silenzio assordante di tutti i consiglieri presenti. Nessuno, e dico nessuno, ha alzato un dito per fermare l’ira di Giovanni Palomba o per cercare di riportarlo alla ragione. Uno squallore senza precedenti”.

Romina Stilo è un fiume in piena. Parla di “attacco vile e ingiustificato che denota la sua desolante e avvilente povertà sul piano morale prima che politico”. E aggiunge: “Il sindaco ha superato di gran lunga i limiti di un corretto rapporto politico tra maggioranza e opposizione.  Forse tenta così di nascondere la sua debolezza umana e il suo fallimento politico e lo fa nel peggiore dei modi: prevaricando e intimidendo”.

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Ciro Borriello

La sfuriata di cui parla la consigliera, sarebbe stata innescata da alcuni post pubblicati proprio su Facebook sia da Romina Stilo che da Ciro Borriello. Una battaglia virtuale e mediatica che si sarebbe consumata a suon di critiche e accuse contro l’operato dell’amministrazione Palomba sull’eterna emergenza rifiuti che sta mettendo inginocchio Torre del Greco. Un argomento rovente per il primo cittadino che dal giorno dell’insediamento a Palazzo Baronale sta combattendo per cercare di far funzionare il sistema degli Eco Punti voluto proprio dall’amministrazione Borriello.

“Giovanni Palomba”, conclude Romina Stilo, “pensi alle cose serie invece di accanirsi contro di me. Non basta la fascia tricolore per essere sindaco, così come non bastano un paio di pantaloni a fare un uomo”.

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Giovanni Palomba

Puntuale arriva la risposta del sindaco che di fronte alle accuse lanciate da Romina Stilo, non sembra scomporsi più di tanto.

“Sono stato attaccato e mi sono difeso. Quando sono entrato nella stanza della commissione è stata la signora Stilo a fare ironia sui post pubblicati su Facebook. Mi ha chiesto di dimettermi. Le ho risposto che non sono stato eletto per i miei meriti ma per i demeriti altrui visto che Ciro Borriello è decaduto da sindaco perché è stato arrestato. E poi se vogliono mandarmi via, lo facciano pure: basta trovare i numeri in Consiglio per sfiduciarmi”.

Ma la signora Romina Stilo dice di essere stata offesa e insultata. Sindaco, è vero?

“Non riesco mai a essere volgare con le signore. Posso pensare di essere stato un po’ eccessivo quando lei mi ha fatto notare che l’ex sindaco aveva gli attributi e io no”.

E non pensa di dover chiedere scusa? La signora Stilo dice che lei avrebbe usato toni rozzi e volgari.

“Scusa per che cosa? Assolutamente no. Le posso solo dire che, nonostante le offese che lei ha rivolto a mio padre, appena ci rivedremo sarò pronto come sempre a farle il baciamano. Tra un battibecco e l’altro, la consigliera Stilo ha tirato in ballo l’avvocato Francesco Palomba morto esattamente quattro anni fa. Ha offeso la memoria di una persona che non c’è più e che non può difendersi. Questo non lo perdono. Eppure”, conclude Giovanni Palomba, “sono pronto a salutarla con il baciamano appena ce ne sarà l’occasione”.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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