La festa dell’Immacolata al tempo del Coronavirus: piazza blindata e pioggia
Torre del Greco, il Covid ferma la processione: è la prima volta in 158 anni
Non sembra un giorno di festa. Il cielo è carico di pioggia e piazza Santa Croce è blindata. Ma non sono le forze dell’ordine e non è il grigio delle nuvole a infondere malinconia: le ombre che avvolgono la Basilica e la statua di san Vincenzo Romano, rimarcano il dolore delle tante famiglie torresi devastate dal Coronavirus in questo infausto 2020. È il sette dicembre, vigilia della festa dedicata all’Immacolata. Carabinieri e agenti di polizia sono in piazza per scoraggiare assembramenti di fedeli diretti in Basilica e bloccare eventuali disordini che potrebbero favorire i contagi da Covid. Una scena inusuale per Torre del Greco che, per il dilagare della pandemia, ha dovuto rinunciare alla costruzione del carro trionfale e alla processione lungo le strade principali della città. Un vero lutto per i torresi devoti che più di ogni altra cosa tengono all’Immacolata e all’otto dicembre.
Mai, prima di oggi, infatti, i torresi avevano vissuto una vigilia così mesta. Da 158 anni, il giorno che precede la festa è sempre stato tempo di attesa, di preghiere e riti che raccontano la devozione di un popolo che, dal 1861, ringrazia la Vergine per aver salvato la città da una devastante eruzione del Vesuvio. Mai era accaduto che l’antica immagine dell’Immacolata rimanesse chiusa in Basilica l’8 dicembre e i giorni successivi. Mai era stata fermata la processione e rinviata di un anno la costruzione del carro trionfale. Neanche durante le guerre e il terremoto dell’80. Oggi, invece, ogni cosa è sospesa: tempo, emozioni e aspettative, sembrano congelate in attesa della normalità.
“Il culto”, dice don Giosuè Lombardo, parroco della Basilica di Santa Croce, “rimane invariato perché la solennità dell’Immacolata è sentita in tutta la Chiesa cattolica e in particolare nella nostra città: restano l’aspetto liturgico e spirituale, la preghiera. Mancano però tutte le forme esterne: non c’è la girata del carro; né la prima messa del mattino e non c’è la tradizionale processione con il carro nelle strade di Torre del Greco, è la prima volta in 158 anni”.
E non c’è presagio o “messaggio” della Madonna, dietro la stella della corona rimasta impigliata nelle luminarie durante la processione dell’Immacolata del 2019: una teoria fantasiosa che sta dilagando sui social.
“È stato un incidente”, spiega don Giosuè “e l’interpretazione che sta circolando non riguarda il culto e neanche la religiosità popolare. Io vado oltre questa lettura magica che non è cristiana e non onora la Madonna”.