Riaprire o no le scuole? L’assessore Pensati: “Tutelare prima la salute di alunni e docenti”
Torre del Greco, intervista al responsabile della Pubblica Istruzione
Nonostante la paura di focolai Covid e l’aumento dei contagi, le autorità governative e regionali stanno valutando la possibilità di riaprire le scuole elementari agli inizi di novembre. Una eventualità che divide i genitori.
Enrico Pensati, lei è assessore comunale alla Pubblica Istruzione. A Torre del Greco esistono i presupposti per riportare i ragazzi in classe?
“Il Comune deve sottostare a quelle che sono le decisioni di Governo e Regione”.
Significa che se dipendesse dal Comune le scuole non riaprirebbero?
“Non è una decisione facile visto lo stato di incertezza e la contraddittorietà dei dati sulla pandemia. Personalmente ritengo che chi ha potere decisionale deve innanzitutto assicurare la tutela della salute di alunni e personale scolastico”.
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E le scuole, oggi, sono sicure?
“Il Comune ha agito nel rispetto delle linee guide ministeriali e delle decisioni assunte in sede regionale. Altra questione è la diffusione epidemiologica del contagio: non dimentichiamoci che la scuola è un evidente centro di aggregazione sociale”.
Qualche giorno fa a Palazzo Baronale lei ha convocato i dirigenti scolastici e i responsabili dell’Asl. Ci spiega il motivo?
“Mi era stato sollecitato dai dirigenti scolastici: c’era necessità di chiarire diverse problematiche sulla gestione del contagio”.
In particolare qual era il problema?
“L’Asl non comunicava in tempo reale a dirigenti scolastici e al Comune i casi conclamati di positività relativamente alle diverse platee scolastiche. Abbiamo preso atto dell’enorme mole di lavoro che in questi giorni stanno sopportando i diversi uffici dell’Asl e in uno spirito di collaborazione istituzionale abbiamo deciso di individuare percorsi diversi e più snelli”.
Quali?
“Gli uffici della Pubblica Istruzione faranno da tramite tra l’Asl e le scuole, incrociando i dati forniti da entrambe le istituzioni”.
Pare che in alcune scuole i dirigenti scolastici abbiano ricevuto dai genitori e non dall’Asl la notizia della positività di molti studenti. Le risulta?
“Sì. Dall’incontro che abbiamo avuto è emersa anche questa criticità. Ricordo che gli uffici sanitari hanno un organico ridotto e devono evadere circa duemila richieste al giorno. Perciò ci siamo offerti di collaborare. Attraverso questa nuova intesa tra Comune e Asl dovrebbe risolversi il problema”.
Alcuni dirigenti scolastici sostengono che esiste poca chiarezza nei certificati sanitari per la riammissione dei ragazzi a scuola. È vero?
“Mi è stato detto anche questo. D’accordo con il Dipartimento dell’Asl, chiederemo un incontro con pediatri e medici di base e verificheremo quanto ci è stato esposto dai dirigenti scolastici”.