Gli amministratori di condominio chiedono aiuto al Tar: “Liberateci dai bidoni”
Torre del Greco, la paradossale vicenda dei contenitori per la raccolta rifiuti porta a porta abbandonati sotto i palazzi
Finisce in tribunale il braccio di ferro tra il Comune di Torre del Greco e gli amministratori condominiali che non vogliono i bidoni della spazzatura sotto casa. Una vera battaglia a suon di carta bollata che porterà davanti ai giudici del Tar la paradossale vicenda dei contenitori per il porta a porta che, ormai da mesi, danno colore a marciapiedi e strade cittadine, favorendo i cumuli di immondizia e sottraendo posti auto. Secondo un’ordinanza sindacale firmata in pieno lockdown e senza il confronto con le parti interessate, le pattumiere condominiali dovrebbero essere sistemate all’interno dei palazzi e comunque su suolo privato. Una imposizione che non è piaciuta ai cittadini: nei giorni in cui, per le normative anti Covid era vietato anche incontrarsi sul pianerottolo di casa, migliaia di famiglie si sono ritrovate a fare i conti con i bidoni abbandonati dagli addetti della società che gestisce la raccolta dei rifiuti, sotto le finestre e i balconi. Una sorpresa amara alla quale ventisei amministratori condominiali hanno deciso di ribellarsi chiedendo al Tar della Campania di annullare l’ordinanza del 16 marzo con la quale il Comune ha definito le “modalità di conferimento dei rifiuti delle utenze domiciliari nel territorio di Torre del Greco”.
“Gli amministratori”, spiegano in un comunicato stampa i firmatari dell’esposto, “lamentano la sostanziale impossibilità di dare attuazione alle modalità di conferimento dei rifiuti previste dall’ordinanza sindacale che modifica radicalmente quanto già previsto dal Piano Integrato dei rifiuti approvato dal Consiglio comunale di Torre del Greco il 20 dicembre del 2018”.
Secondo la denuncia, “risulta impossibile alloggiare e custodire in aree condominiali centinaia di bidoni oggi sparsi sull’intero territorio cittadino. Inoltre, l’ordinanza prescrive un sistema di controlli e di sanzioni a carico degli amministratori condominiali del tutto incompatibile con i poteri effettivamente riconosciuti dalla legge agli stessi amministratori. Questi ultimi, pur nel sostenere ed approvare il servizio di raccolta dei rifiuti col sistema del porta a porta, ritengono che debba essere attuato con modalità decisamente diverse da quelle prescritte dall’ordinanza”.
I firmatari del documento concludono sottolineando che il Comune “non ha mai mostrato alcuna disponibilità, né mai condiviso i concreti suggerimenti avanzati dagli amministratori, rimasti soli nella difficile gestione di un assurdo sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani che coinvolge ben oltre 500 condomini, ovvero circa 25.000 cittadini”.