Arriva il farmaco: inizia la cura sperimentale al Covid di Boscotrecase
Loredana Raia: “Ho anche chiesto una linea telefonica dedicata per i familiari dei pazienti”
Cominciano oggi, venerdì 20 marzo, al Covid di Boscotrecase le terapie con il farmaco sperimentale Tocilizumab: sarà somministrato sottocute ai pazienti positivi al nuovo Coronavirus. La notizia, tanto attesa dai familiari degli ammalati che stanno lottando contro la morte, arriva dalla consigliera regionale Loredana Raia, componente della commissione sanità della Regione Campania, che dal primo momento dell’emergenza, è scesa in prima linea, al fianco dei parenti e dei malati, per cercare di dare una speranza a quanti in questo momento non ce l’hanno.
“Dopo la notizia di due pazienti estubati ieri (19 marzo, ndr) al Cotugno, trattati proprio con la cura sperimentale, cresce la speranza di poter guarire dalle complicanze del virus e anche nei casi più critici. Siamo fiduciosi perché da stamattina (20 marzo, ndr) cominceranno anche a Boscotrecase le terapie con il farmaco Tocilizumab”.
Ma non è l’unica bella notizia per i familiari dei pazienti Covid ricoverati in rianimazione al Sant’Anna e Santa Maria della Neve. La consigliera regionale, per favorire le comunicazioni tra i parenti e gli specialisti che stanno curando uomini e donne provenienti da tutti i paesi dell’area vesuviana, ha chiesto al direttore generale dell’Asl Na 3 Sud, Gennaro Sollo, di attivare una linea telefonica diretta e dedicata ai familiari dei pazienti.
“Ricevo continue chiamate da persone preoccupate per i propri congiunti, una preoccupazione che diventa ancora più pesante per l’impossibilità di potersi recare personalmente a colloquio con i medici. Credo sia doveroso”, spiega Loredana Raia, “organizzare questo servizio per fornire notizie ai familiari sullo stato di salute dei propri cari. Non saranno mai abbastanza i grazie a tutti operatori sanitari che senza sosta combattono per salvare vite umane. Ricordiamocelo tutti anche e soprattutto quando questo inferno sarà terminato. E allora diamo una mano a questi nostri eroi: restiamo a casa”.