Salvatore Brancaccio

Travolto da un furgone fuori controllo: morto capostazione della Circumvesuviana

Il giovane laureto in Tecnologie Alimentari, era di Torre del Greco. Lascia la moglie e una bimba di dieci anni

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Salvatore Brancaccio

Aveva 40 anni ed era di Torre del Greco, Salvatore Brancaccio, il capostazione Eav che ha perso la vita venerdì 26 marzo intorno alle 16,30 in un’area di smistamento dei treni che si trova in via Vicinale Ravioncello, nei pressi della stazione Circumvesuviana di via Botteghelle a Napoli. Il giovane dipendente dell’Ente Autonomo Volturno, per cause ancora da chiarire, mentre stava lavorando, è stato travolto da un furgone bianco utilizzato dai dipendenti di una ditta di pulizie, esterna all’Eav, che stava eseguendo un’operazione di pulizia e sanificazione. Nell’incidente è rimasto gravemente ferito anche un operaio che è stato ricoverato in codice rosso all’Ospedale del Mare di Ponticelli. 

Secondo una ricostruzione ancora parziale, a causare l’incidente potrebbe essere stato il cattivo funzionamento dei freni del veicolo che era stato parcheggiato nei pressi dell’ufficio del capostazione – a monte di una strada con una forte pendenza. Non è ancora chiaro che cosa sia realmente accaduto. Di sicuro, all’improvviso, il furgone ha iniziato a muoversi, scivolando all’indietro. Le ipotesi al vaglio degli investigatori sono diverse e toccherà ai magistrati che hanno aperto un’inchiesta, accertare se si sia trattato di un guasto ai freni o di un errore umano. A disposizione degli inquirenti ci sarebbero anche alcuni filmati che devono essere ancora visionati. Non si esclude che il giovane capostazione possa aver tentato di bloccare la corsa fuori controllo del veicolo per cercare di salvare altre persone. Un gesto eroico, di grande generosità, che potrebbe essergli costata la vita. 

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Il luogo dell’incidente

Salvatore Brancaccio, sposato e padre di una bambina di dieci anni, aveva iniziato a lavorare in Circumvesuviana subito dopo aver conseguito, a pieni voti, la laurea in Tecnologie Alimentari. Studente del liceo Nobel di Torre del Greco, si è battuto, fin da ragazzo, per i diritti civili e l’uguaglianza sociale. Uomo generoso e instancabile, grande tifoso del Napoli, al centro della sua vita aveva messo la famiglia.

Lascia, straziati dal dolore, la moglie Stefania e l’amatissima figlia; la mamma Elena, il papà Placido e la sorella Rosanna con Gianluca.  

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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