11 Dicembre 2025

Tre punti d’oro per il Verona: l’Empoli cade al Bentegodi tra nebbia e tensioni, mentre si accende il mercato

Allo stadio Bentegodi va in scena uno scontro salvezza dai risvolti drammatici e decisivi per la zona bassa della classifica. In un pomeriggio segnato da una fitta nebbia che ha rischiato di compromettere la visibilità, l’Hellas Verona riesce a strappare una vittoria fondamentale per 2-1 contro un Empoli mai domo, ma troppo impreciso sotto porta. Un successo che permette agli scaligeri di compiere un balzo in avanti determinante, scavalcando il Cagliari e agganciando l’Udinese, lasciando i toscani a riflettere sulle occasioni sprecate.

L’avvio lampo e il raddoppio nella ripresa

La partita si sblocca praticamente ancor prima di iniziare. Sono passati appena tre minuti quando Djuric, sfruttando il primo calcio d’angolo del match, svetta in area: la sua incornata sbatte sulla traversa e rimbalza oltre la linea, regalando l’immediato vantaggio ai padroni di casa. La reazione dell’Empoli non si fa attendere, complice un disimpegno errato di Montipò che offre a Shpendi la palla del possibile pareggio, ma l’attaccante spreca malamente sul fondo. Il primo tempo scorre su ritmi alti e combattuti, con la nebbia che cala progressivamente sull’impianto veronese.

Al rientro dagli spogliatoi, Baroni chiede ai suoi di mantenere alta la concentrazione, ma è la qualità dei singoli a fare la differenza. Al 56′, Ngonge riceve palla da Serdar, rientra sul sinistro e lascia partire una conclusione che, deviata in modo decisivo da Grassi, beffa Caprile sul primo palo. È il 2-0 che sembra chiudere i conti, ma il calcio riserva sempre sorprese.

Il ritorno di Zurkowski e l’assedio finale toscano

L’Empoli, ferito, trova la forza di riaprire la contesa al 64′ grazie al “cavallo di ritorno” Zurkowski. Al suo secondo esordio in maglia azzurra, il centrocampista sfrutta un’apertura di Grassi per Bereszynski e, con un colpo di testa in torsione, supera Montipò accorciando le distanze. Da quel momento, i toscani alzano il baricentro, costringendo il Verona a difendersi nella propria metà campo.

Il finale è incandescente. Duda, già ammonito, commette un fallo irruento sul giovane Corona e lascia il Verona in dieci uomini all’87’. Andreazzoli tenta il tutto per tutto lanciando nella mischia i giovani della Primavera, Corona e Sodero, al loro debutto in Serie A. Proprio Sodero, nel recupero, sfiora il pareggio con un tiro-cross insidioso che Montipò riesce a deviare oltre il palo con un intervento provvidenziale. Al triplice fischio di Doveri, il tabellone recita 2-1: il Verona esulta, l’Empoli recrimina per la poca concretezza.

Intrecci di mercato: la Roma su Zirkzee e i talenti scaligeri

Mentre il campionato emette i suoi verdetti, le dinamiche di calciomercato continuano a tenere banco, intrecciando i destini delle squadre appena scese in campo con le big del campionato. In casa Roma, l’attenzione è focalizzata sul reparto avanzato. I giallorossi insistono per Zirkzee, attaccante capace di ricoprire più ruoli offensivi e ritenuto altamente funzionale al sistema di gioco. Il nome dell’olandese sarebbe emerso esplicitamente tra le richieste di Gasperini, il quale, avendo scartato altre opzioni come Yuri Alberto, preme per avere giocatori pronti all’uso senza dover attendere tempi di adattamento.

La proprietà Friedkin è chiamata a sbloccare l’affare, ma lo sguardo della dirigenza capitolina è rivolto anche al futuro e, in particolare, proprio in casa Verona. Secondo l’esperto di mercato Alfredo Pedullà, la Roma avrebbe individuato in Giovane un prospetto molto interessante per rinforzare l’attacco, sebbene sul giocatore sia forte anche la concorrenza di Inter e Napoli.

L’operazione Giovane potrebbe, tuttavia, essere legata a un effetto domino che coinvolge anche Tommaso Baldanzi. Il club veneto avrebbe mostrato un forte interesse per il trequartista, il cui futuro appare incerto. Una potenziale uscita di Baldanzi dalla Roma nella finestra di gennaio potrebbe accelerare le manovre giallorosse per assicurarsi il giovane talento del Verona, subordinando di fatto l’entrata di nuovi profili alle cessioni eccellenti.