La scuola dell’infanzia non è un parcheggio, maestra scrive al presidente De Luca
Torre del Greco, l’indignazione dopo l’ordinanza anti Covid firmata dal governatore della Regione Campania
Parte dal cuore l’indignazione di Nunzia Orefice, insegnante di Torre del Greco, maestra della scuola dell’infanzia alla Don Bosco-D’Assisi che ha deciso di scrivere una lettera al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per contestare l’integrazione dell’ordinanza con la quale sono state chiuse le scuole primarie e secondarie e sono state imposte nuove restrizioni mirate a contenere il contagio da Covid 19. Un documento che paragona, secondo Nunzia Orefice, le scuole materne a “baby parking” calpestando “un’intera categoria che lavora con vocazione e dedizione nella scuola dell”infanzia”.
“Personalmente e come me tante colleghe”, spiega la docente, “sono laureata con 110 e lode, ho due master e corsi di perfezionamento che mi consentirebbero di coprire altri ruoli, ma la vocazione è altro: avere le farfalle nello stomaco”.
Questo il testo della lettera inviata al governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca
“Da premettere che sono fiera di essere una docente della scuola dell’infanzia e sono felice di essere a scuola, in presenza, ma non per le motivazioni elencate nella sua ordinanza, nelle more di specifici congedi parentali dei genitori. Non siamo un baby parking. Caro presidente, sappia che da noi si insegna il rispetto, la condivisione, la consapevolezza della propria identità, la conquista dell’autonomia e lo sviluppo delle competenze. I bambini da 3 ai 6 anni crescono sul piano dello sviluppo affettivo, cognitivo e sociale e nessun gettone nel parchimetro può ridarci la dignità che stasera, con le motivazioni aberranti della sua ordinanza, ha calpestato. Felice di ritornare dai miei bambini, a scuola, non in un baby parking! Ps: gli asili, assistenzialisti e custodialisti, non esistono più dal 1968. Saluti prof.ssa Nunzia Orefice”.