L’assessore Enrico Pensati: “Santa Maria La Bruna paga il prezzo del clamore da Covid”
Torre del Greco
Intervento di Enrico Pensati, assessore alla Cultura del Comune di Torre del Greco
Gentile direttore,
le diverse telefonate ricevute nella giornata di ieri mi hanno convinto a chiederle ospitalità al solo di fine di dare voce ai tanti cittadini residenti nel popoloso quartiere di Santa Maria la Bruna.
Ecco, questo è il punto. La località di Santa Maria La Bruna, conta poco meno di trentamila abitanti ed è considerata nell’immaginario collettivo un quartiere che si estende dalla località Prota, a ridosso del casello autostradale di Torre Annunziata Nord e raggiunge il quartiere in zona Sant’Antonio. Diverse sono le strade che compongono quella che giustamente o erroneamente è ritenuta la località di Santa Maria la Bruna: via Nazionale, viale Europa, via Litoranea, via Giovanni XXIII, via Sotto i Camaldoli, via Ponte Della Gatta, via Torretta Fiorillo e tante altre ancora, tra cui via Santa Maria La Bruna. La confusione, a mio modo di vedere tra la località di Santa Maria la Bruna, sommariamente appena descritta e la strada di via Santa Maria La Bruna ha generato una vergognosa caccia all’untore suscitando panico e allarmismo tra i residenti e spingendo addirittura qualcuno a richiedere demagogicamente tamponi per tutti o, finanche, la istituzione di una zona rossa, off-limits, tale da separare gli “appestati” o presunti tali dai sani.. di razza ariana. Una assurdità tutta nostrana capace di aggiungere dolore al dolore.
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I sostenitori di tali misure dovrebbero però convincerci numeri alla mano. I dati forniti da protezione civile regionale, autorità sanitaria, prefetto, Regione, sindaco e centro operativo comunale, non certificano l’allarme epidemiologico in zona tale da giustificare la adozione di misure emergenziali. Nulla di tutto questo. Nessun rilevatore di qualsiasi autorità preposta alla lotta al contagio evidenzia una particolare criticità. Assistiamo, però, sbalorditi al solito giochino di spararla quanto più grossa possibile dimenticando invece che la drammaticità di queste giornate richiederebbero cautela e maggiore senso di responsabilità. Beninteso ognuno di noi vorrebbe che si facessero i tamponi a tutti e non solo in località Santa Maria La Bruna, tutti vorremmo più ospedali e più posti di terapia intensiva, più esercito e più controlli e, magari, ricevere per le imminenti festività il dono più bello, l’antidoto, la pozione magica che ci consenta di sconfiggere il nemico. La realtà purtroppo è un’altra ed è con questa realtà che abbiamo il dovere morale e civico di confrontarci con serietà e ripeto con senso di responsabilità.
La località di Santa Maria la Bruna paga il clamore di aver avuto la sfortuna di contare decessi dolorosi e la positività al Covid19 di due parroci, amati, conosciuti e in via di guarigione, che hanno richiamato altissima attenzione mediatica. Circostanze che potevano aversi in qualsiasi altro quartiere della città, della Regione, della Nazione e comunque assolutamente in linea con i numeri che ogni sera ci vengono diramati dalle diverse autorità. I tamponi fatti in zona dimostrano che il trend cittadino di frenata del contagio si registra anche in località Santa Maria La Bruna. A giorni sono attesi ulteriori esiti che riguarderanno la periferia come il resto della città e che ci auguriamo possano farci tirare un ulteriore sospiro di sollievo. Nel caso, invece, la sorte ci fosse avversa, un’analisi attenta, futura, dovrà sempre tenere nella giusta considerazione l’indice tra popolazione residente, estensione chilometrica dell’area interessata e i casi conclamati di positività al Covid19.
Il Coronavirus, nome di per se orribile, ha già dimostrato la sua ferocia, ha mietuto vittime innocenti togliendoci perfino la possibilità di rendere l’onore delle armi a quanti hanno avuto il coraggio di combatterlo uscendo sconfitti. Facciamo in modo che il loro sacrificio non sia vano. Abbiamo il dovere di stare tutti dalla stessa parte. Il nemico è lui!
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