Rifiuti. L’emergenza è il vero business dell’affare “monnezza”

Torre del Greco. Gli atti nelle mani della commissione d’inchiesta

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Villa Ercole- vico San Vito

Sono 120 i luoghi di Torre del Greco trasformati in discarica abusiva. Lo scrive, in un dossier inviato al Comune, la Buttol, la ditta incaricata, per i prossimi cinque anni, di gestire il servizio di raccolta rifiuti con un appalto da quasi cinquanta milioni di euro. Un dato che si somma alle cifre astronomiche degli ingombranti tolti dalle strade, dagli Eco Punti e dai siti di prossimità negli ultimi tre anni: 3500 tonnellate nel 2017; 2600 nel 2018; 1300 nel 2019.

Nell’elenco delle cose buttate dovunque capiti e rimosse dalle ditte specializzate con costi esorbitanti per il Comune e dunque per i contribuenti, rientra di tutto: divani, materassi, elettrodomestici, suppellettili, materiale edile. Tonnellate e tonnellate di ingombranti che continuano a spuntare come funghi da un’ora all’altra in ogni angolo del centro, della periferia e perfino nelle pinete di Torre del Greco: cumuli che spesso nascondono rifiuti speciali e che dunque alimentano il mercato delle emergenze, vero business dell’affare monnezza. Ogni intervento di bonifica ha un costo extra per il Comune che è costretto a uscire dal capitolato d’appalto (perché il servizio non è previsto dal contratto) e impegnare per la pulizia delle aree devastate dall’immondizia, attrezzature e squadre suppletive. Un esborso da capogiro per l’amministrazione pubblica; un affare milionario per altri. In pochi mesi, per tamponare le emergenze, il settore Igiene Urbana  di Torre del Greco ha speso oltre un milione e mezzo di euro.

 

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Valerio Ciavolino, presidente commissione d’inchiesta sui rifiuti

Ed è intorno al meccanismo dell’emergenza continua e irrisolta che si muovono i fantasmi degli ingombranti e dei rifiuti speciali o tossici. Giovedì 6 gennaio l’ultimo ritrovamento in via Monti di Resina una traversa di via Montedoro più volte ripulita e puntualmente trasformata in discarica. Qui, tra spazzatura all’apparenza innocua, è stato abbandonato un cumulo di amianto che potrà essere rimosso solo da una ditta specializzata e i costi saranno, ovviamente, a carico della collettività. Ma sono tante le stranezze che attendono risposte. Qualche settimana fa nei pressi di villa Ercole, in vico san Vito, si è consumata una delle tante incongruenze degli ultimi tempi: rimossi i cumuli di immondizia che bloccavano perfino il passaggio delle auto, dopo qualche ora dalla pulizia, i residenti hanno ritrovato nello stesso luogo alcuni sacchetti indifferenziati, materassi e la carcassa di uno scooter del tutto simile ad un altro appena portato via dalla ditta incaricata.

Coincidenze sulle quali anche la commissione d’inchiesta comunale presieduta dall’ex sindaco Valerio Ciavolino vuole vederci chiaro. Non a caso, l’argomento emergenza è all’ordine del giorno della prossima riunione convocata a Palazzo Baronale proprio per studiare atti, delibere e contratti.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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