Morto il medico diacono colpito dal Covid: è la prima vittima della seconda ondata

Torre del Greco, era ricoverato all’Ospedale del Mare dallo scorso 15 ottobre

Non ce l’ha fatta, Mirco Ragazzon, 61 anni, il medico diacono di Torre del Greco contagiato dal Covid e ricoverato da otto giorni all’Ospedale del Mare. Dopo un apparente miglioramento, le condizioni del professionista sono peggiorate e precipitate nella mattinata di venerdì 23 ottobre. Lascia la moglie Rosaria Piro e due figlie Stefania e Aurora di 24 e 19 anni.

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“Mirco è stato un grande uomo oltre che un medico di straordinaria umanità e devozione”, dice stravolto dal dolore don Raffaele De Duca, il parroco della chiesa di Sant’Antonio a Brancaccio dove Ragazzon era volontario da anni e dove ha iniziato il cammino spirituale che lo ha portato, nel 2018, a diventare diacono. “È stato un bravo marito, padre e medico. Sette anni fa, quando era già impegnato in parrocchia, ha intrapreso il cammino per il diaconato diventando prima ministro straordinario dell’Eucarestia”.

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Una vera pugnalata al cuore per tutta la comunità parrocchiale che dal giorno del ricovero all’Ospedale del Mare, il 15 ottobre scorso, non ha mai smesso di pregare e di sperare in un miracolo: “Questa notizia ci addolora”, conclude don Raffaele Del Duca. “La comunità, con la morte di Mirco, perde un amico, un collaboratore, un professionista e un grande punto di riferimento”.

Mirko Ragazzon è la prima vittima Covid della cosiddetta seconda ondata.

“Una persona di una straordinaria umanità che ha fatto dell’altruismo e della generosità il suo stile di vita”, commenta la notizia della morte di Mirco Ragazzon,  l’assessore alla Cultura del Comune di Torre del Greco, Enrico Pensati. “Un esempio di professionalità medica: sempre attento e disponibile non ha mai fatto mancare anche una sola parola di conforto per i suoi assistiti. Personalmente perdo l’angelo custode della mia famiglia, un vero e proprio punto di riferimento umano e professionale. Mi mancheranno quelle fugaci conversazioni dove discutevamo dei diversi temi di stretta attualità. Per chi ha avuto l’onore e il piacere di conoscerlo lascia un vuoto incolmabile e non oso immaginare il dolore e lo sgomento dei suoi cari”.