Morta dopo tre interventi: sotto accusa cinque medici della clinica Santa Maria La Bruna
La Procura di Torre Annunziata indaga sul decesso di Vanessa Cella. Fissata l’autopsia per il 5 aprile
Sono cinque i medici della clinica Santa Maria la Bruna di Torre del Greco, indagati per la morte Vanessa Cella, la donna di 37 anni arrivata, sabato 26 marzo, dal quartiere Arenaccia di Napoli, per sottoporsi a tre interventi di chirurgia estetica nello stesso momento: rinoplastica, liposuzione e mastoplastica additiva. Tre operazioni in successione, durate cinque ore, dalle quali Vanessa, separata e madre di un figlio non ancora maggiorenne, non si è mai risvegliata.
Per capire che cosa è accaduto nella sala operatoria della clinica privata, il pubblico ministero Marianna Ricci della Procura di Torre Annunziata, che indaga con il coordinamento del procuratore, Nunzio Fragliasso, ha fissato l’autopsia per martedì 5 aprile dando l’incarico ad un un medico legale, un anatomopatologo, un anestesista e un chirurgo estetico. Nel frattempo ha iscritto nel registro degli indagati i tre chirurghi estetici che si sono alternati nel corso delle cinque ore: M. P. di Napoli; R. C. di Pozzuoli; S. G. Si chiama invece S. N. l’anestesista che l’ha addormentata e seguita nel corso dell’intervento e M. M. S. B. il medico rianimatore esterno, l’unico di Torre del Greco, che a quanto pare sarebbe arrivato nella struttura che si trova in via Nazionale quando ormai non c’era più niente da fare. Tutti devono rispondere di omicidio colposo in concorso.
Il dramma di Vanessa si è consumato sabato scorso: la donna, accompagnata da un’amica, è arrivata dall’Arenaccia a Torre del Greco, in quella che riteneva una struttura di eccellenza, per rifarsi naso e seno e per effettuare una liposuzione alle gambe. Con sé aveva tutti gli esami diagnostici necessari per eseguire gli interventi: documenti che, adesso, serviranno a dimostrare che non soffriva di patologie pregresse. Secondo una ricostruzione dei fatti ancora parziale, la donna sarebbe stata riaccompagnata in camera ancora addormentata. Qui la situazione sarebbe precipitata: prima un collasso, poi un lungo e inutile tentativo di rianimazione in attesa dell’ambulanza che l’ha poi accompagnata all’Ospedale del Mare dove, in seguito ad un arresto cardiaco, è arrivata priva di vita.
La famiglia di Vanessa Cella si è affidata all’avvocato Enrico Ricciuto.