Luigia Sorrentino

Serata in versi al Circolo Nautico di Torre del Greco: Luigia Sorrentino presenta Piazzale senza nome

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Luigia Sorrentino

C’è un “Piazzale senza nome” anche nell’infanzia e nella gioventù di Luigia Sorrentino, poetessa e giornalista di Torre del Greco che giovedì 9 dicembre, alle 18, presenta al Circolo Nautico il libro di poesie scritto tra la fine del 2017 e il 2018:  Pazziale senza nome – (Collana Gialla Oro Pordenonelegge) edito da Samuele Editore 2021. Una raccolta di versi che il critico Fabrizio Fantoni non esita a definire “una potente ricognizione dell’esperienza del dolore, vissuta attraverso il parallelismo tra la morte del vecchio e quella del giovane espresso dall’esergo tratto dai Fragmenta di Plutarco: “La morte dei vecchi è come un approdare al porto, ma la morte dei giovani è una perdita, un naufragio”.

Secondo Fantoni, “Luigia Sorrentino compie un viaggio di ritorno all’origine che si concretizza attraverso il ricordo di una generazione ferita dalla dipendenza e dal convincimento di avere la forza di potersene liberare: Posso smettere quando voglio. In tale certezza risiede l’inganno della giovinezza che porta al naufragio. Nello slancio della memoria, luoghi, ritratti, voci, schegge acuminate di storie sono, per la prima volta, sottratte al buio che le imprigionava – rischiarate dalla parola della poesia – e deposte dall’autrice come ex voto ai piedi dell’uomo morente su un confine estremo tra essere e non essere più. Questo è il tributo che, al cospetto della morte, la vita esige per proseguire”.

luigia-sorrentino-poesia-torre-del-greco-mariella-romano-cronacaQuando ho scritto Piazzale senza nome”, spiega l’autrice, “pensavo a un luogo che nella mia memoria era qualcosa di inerte, immobile, come le periferie che circondano le grandi città. Pensavo a un luogo preciso, che per me è esistito, è esistito veramente, una volta e per sempre. Un luogo che ho voluto salvare forse, come la promessa di una rinascita, salvarlo dal delirio, e al tempo stesso, salvarlo dalla sua indicibile quiete. Le parole sono nate da questo luogo, tra un respiro e l’altro, dal soffio di una creatura morente, come rivelazione di tutto ciò che è nascosto, che non vogliamo vedere. La parola si è sovrapposta, si è mischiata ai solchi lasciati sulla strada dai ragazzi invisibili della mia generazione, gli esclusi, quelli rimasti fuori dalla Storia. Quando ho scritto il libro e ho scelto il titolo”, aggiunge Luigia Sorrentino, “non sapevo che proprio a Torre del Greco, città dove ho vissuto fino a 24 anni, c’è davvero un Piazzale senza nome, un luogo invisibile, una penombra, in cui si sono realmente incrociati i destini di molti giovani divorati dal sogno della vita. Eppure io conoscevo ante rem questo luogo,  questo spazio nascosto, senza nome, nel quale sono ritornata per preservare e proteggere le solitudini di questi ragazzi, per rivivere le loro stesse  privazioni, asfissiata dal ricordo di quelle brevi esistenze naufragate”.

Luigia Sorrentino, lavora in Rai e dal 2007 dirige il blog che ha fondato e dedicato alla Poesia sul sito di Rai News 24. Nel 2003 ha pubblicato C’è un padre (Manni); nel 2008 L’asse del cuore (Almanacco dello specchio, Mondadori) e La cattedrale (Il Ragazzo Innocuo). Tra i lavori più apprezzati c’è Olimpia (Interlinea, 2013-2019). Le sue poesie sono state tradotte in francese e in spagnolo. Nel 2020, per il teatro, ha scritto e pubblicato il dramma Olimpia, tragedia del passaggio (2020), una produzione del Napoli Teatro Festival Italia diretto da Ruggero Cappuccio, messo in scena nello stesso anno a Palazzo Reale a Napoli.

luigia-sorrentino-poesia-torre-del-greco-mariella-romano-cronacaAlla presentazione di Piazzale senza nome in programma per giovedì 9 dicembre alle 18, al Circolo Nautico di Torre del Greco, organizzato dall’Inner Wheel Club di Torre del Greco Paesi Vesuviani con il patrocinio del Comune e dell’assessorato alla Cultura, intervengono Fabrizio Fantoni e la musicologa Anita Pesce. Partecipano Giovanni Ibello e Francesco Iannone. Al pianoforte Giuseppe Di Cristo.

EPIDEMIA – da Piazzale senza nome, Collana Gialla Oro Pordenonelegge-Samuele Editore, 2021

L’iniziazione era avvenuta nel piazzale della ferrovia mentre la brezza gonfiava la sera. una raffica violenta scopre i ragazzi sotto il cielo chiaro in un altro risveglio. il viaggio è appena cominciato. Nelle vene il freddo glaciale dell’inverno.
– Posso smettere quando voglio – disse con aria di sfida. Poi si allontanò rapido e la brezza spense la fiamma dei suoi capelli.
Te ne vai, solo, negli occhi e nel sangue. nessuno ti parla, nessuno. Un lago ti circonda.

Amasti il gelo della fine.
Ecceduti. Schiantati in gola.
In un unico accordo discendente.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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