Interventi all’anca innovativi e mininvasivi: successo per l’equipe di Raffaele D’Ambra
All’ospedale di Sorrento, l’equipe del primario di Ortopedia ha sperimentato con successo una nuova via di accesso chirurgico
È di Torre del Greco il primario di Ortopedia dell’ospedale di Sorrento che per la prima volta con la sua equipe, grazie ad uno strumentario chirurgico appositamente disegnato e all’utilizzo di una modalità innovativa ed alternativa rispetto a quelle tradizionali, ha sperimentato con successo sull’anca di tre pazienti una nuova tecnica di accesso chirurgico. Raffaele D’Ambra, da diciassette anni a capo del reparto nella struttura ospedaliera dell’Asl Napoli 3 Sud, dopo una prima fase di addestramento su cadaver lab e live surgery presso centri specializzati, coadiuvato dalla sua equipe, ha ripreso e messo a punto nella sua versione mininvasiva, un approccio descritto nel 1881 dal chirurgo tedesco Carl Hueter.
Una tecnica che, attraverso un’incisione cutanea di 8 centimetri, consente al chirurgo di raggiungere l’articolazione dell’anca senza danneggiare, incidere o sacrificare il muscolo. Un particolare che consente la ripresa funzionale più rapida e fisiologica, al punto che in alcuni casi il paziente può alzarsi anche dopo alcune ore dall’intervento. E non solo: la scarsa perdita di sangue evita emotrasfusioni in pazienti che godono di buone condizioni fisiche. La tecnica consente al chirurgo ortopedico di operare in contemporanea entrambe le anche nelle stesso paziente in una unica seduta operatoria.
“Sono ormai 17 anni che dirigo l’ortopedia dell’ospedale di Sorrento” spiega il primario Raffaele D’Ambra, “e posso dire con orgoglio che sin dal primo giorno il mio obiettivo principale è stato quello di garantire ai pazienti le tecniche chirurgiche all’avanguardia realizzabili in un piccolo ospedale. L’artroscopia, la protesizzazione del ginocchio computer assistita, la ricostruzione dei legamenti del ginocchio in artroscopia, la protesizzazione della spalla, ma anche l’introduzione di tecniche avanzate applicate alla traumatologia delle grosse e delle piccole articolazioni (spalla, gomito, polso, caviglia). Siamo anche i primi in Campania ad adottare una tecnica mininvasiva importata dagli Stati Uniti per le riparazioni chirurgiche del tendine di Achille”.