Dopo il pronto soccorso il Maresca perde anche gli anestesisti: reparti scoperti di notte

La direzione sanitaria ha deciso di rinforzare l’organico del Covid Hospital di Boscotrecase

ospedale-maresca-torre-del-greco-mariella-romano-cronaca-e-dintorniDopo il pronto soccorso, l’ospedale Maresca di Torre del Greco perde anche l’assistenza notturna e festiva degli anestesisti rianimatori. Da giovedì 25 febbraio, infatti, gli specialisti che lavorano al nosocomio di via Montedoro, andranno a rafforzare l’organico del Covid Hospital di Boscotrecase, rimasto parzialmente scoperto per il trasferimento e il pensionamento di tre persone. Una decisione drammatica che, ancora una volta, penalizza i reparti del Maresca dove il numero di medici e infermieri è già ridotto all’osso.

Secondo le disposizioni che entreranno in vigore già domani, a Torre del Greco sarà presente un solo anestesista dalle 8 alle 20 e dovrà ovviamente gestire gli interventi di sala operatoria e fronteggiare eventuali emergenze nei reparti. Di notte, di domenica e durante i festivi, lo specialista sarà reperibile. Questo significa che per aiutare i colleghi in una manovra salvavita, il rianimatore dovrà avere il tempo di arrivare in via Montedoro da chissà dove: una metodica che in una struttura ospedaliera privata sarebbe definita “non a norma”.

A questa decisione, secondo una nota firmata dal direttore sanitario dell’ospedale Sant’Anna e Santa Maria della Neve, si è arrivati perché il Covid Hospital – classificato come Dea di primo livello – è anche l’unico presidio dell’Asl Napoli 3 Sud che garantisce ai paesi vesuviani la terapia intensiva e gli interventi chirurgici ai malati affetti da Sars Cov 2. E poiché il Maresca è un ospedale di base dove è stato “temporaneamente” sospeso il pronto soccorso e dove “le attività chirurgiche sono rivolte esclusivamente a interventi di elezione”, l’unica soluzione possibile è stata quella di lasciare scoperti di notte e durate i festivi, i reparti e le sale operatorie di Torre del Greco per potenziare Boscotrecase.  

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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