Il Covid si porta via Vito Esposito, il pittore tripolino con Torre del Greco nel cuore
Allievo di Nicolas De Corsi, amava dipingere con i colori della tavolozza tipica della pittura napoletana dell’800


Quando Vito Esposito ha saputo di essere positivo al Covid, ha scelto di chiudersi nel suo studio, tra pennelli e cavalletti, dipinti e ricordi di una vita. Cosciente e autonomo fino alla fine, ha deciso di isolarsi dal resto del mondo, per evitare di contagiare altre persone, rifugiandosi tra le sue cose più care. Perché, a 86 anni suonati, il maestro Vito Esposito arrivato da Tripoli a Torre del Greco all’età di 9 anni, aveva una lucidità da fare invidia ai trentenni. Sorvegliato a distanza dalla famiglia, forse è stato l’unico a capire davvero che il suo tempo stava per finire: i figli, Beniamino e Teresa, sette giorni fa, dopo una crisi respiratoria, interpellati gli specialisti, lo hanno fatto accompagnare in ambulanza al Cotugno di Napoli. E lui, come a volersi congedare a piccoli passi dal suo mondo e dagli affetti, ha dimenticato a casa il telefono cellulare: un modo, forse inconscio, per tagliare l’unico filo che lo avrebbe mantenuto in contatto con l’esterno. Una distrazione che ha appesantito il cuore di chi gli voleva bene, sapendolo solo e sofferente in un letto d’ospedale, ma che, di sicuro, ha contribuito a lasciare in eredità ai due figli, ai sette nipoti e ai quattro pronipoti, il ricordo dell’ultimo, affettuoso abbraccio gioioso tra le mura domestiche.


Per motivi organizzativi non è ancora stata fissata la data dei funerali che potrebbero tenersi tra sabato 17 e domenica 18 aprile nella basilica pontificia di Santa Croce.