Appello per salvare cento gatti intrappolati nel cimitero chiuso. Commento di Stella Cervasio

Torre del Greco, l’ultima ordinanza del sindaco per contenere l’epidemia da Covid, impedisce ai volontari di prendersi cura di una colonia felina

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Sono un centinaio. Ci sono anche gattini di tre, quattro mesi che potrebbero essere adottati. E ci sono gattini giovani perché le sterilizzazioni, informano le “gattare” di Torre del Greco, sono concesse con molta stitichezza, mentre invece dovrebbero volare. Da quattro anni un gruppo di animaliste torresi con grande sacrificio salvano una colonia felina folta e fatta di bellissimi gatti, tutti in ottime condizioni, da incontenibili maltrattatori. Hanno ereditato da altre animaliste che le hanno precedute, un patrimonio bello e pesante: le vecchie gattare non sterilizzavano mai, erano di quelle che io definisco “del pacchetto”: rendere i gatti e i cani obesi sì, fare in modo che non si ammalino e non finiscano sotto le auto mai.

Anna Matrone ha sterilizzato più di cinquanta gatti in pochi mesi: “La colonia”, racconta “è intestata a mio nome presso la Asl, sono io la tutrice, ma i gatti sono del sindaco. Il numero ridotto di sterilizzazioni che ci concedono, e che sono dovute per legge, ha fatto crescere comunque il numero di componenti della colonia”.

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Come spesso avviene anche altrove, le persone che badano alle colonie sono costrette a ricorrere a donazioni o a rimetterci di tasca propri per far sterilizzare privatamente le gatte che a breve potrebbero diventare madri di gattini a forte rischio. E ora il colpo finale: il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba, ha deciso a sorpresa di chiudere il cimitero. I cento gatti sono abbandonati a se stessi, predatori che hanno perso l’abitudine e che, come sa ogni etologo, non sanno più cacciare, possono ammalarsi a causa della mancanza di cibo e di cure.

“I custodi ci avvertono di quello che non va, ma ora il cimitero è abbandonato, chiuso, loro non ci sono più. Ma che cosa teme la sanità torrese? Che siano i morti a costituire pericolo di infezione”, dicono le animaliste.

In ogni caso i decreti governativi e le ordinanze regionali lasciano aperta la possibilità di nutrire gli animali liberi, censiti e non. Questi gatti sono anche censiti, esiste la tutrice, che è Anna Matrone: urge quindi che abbia un permesso per accedere e alimentare e monitorare come sempre fa, gli animali. Che possa continuare con le sterilizzazioni, perché in questo modo, chiudendo all’accudimento, si viola gravemente il diritto primario degli animali di sopravvivere e si profila il reato di maltrattamento e uccisione che anche il Garante di Napoli potrebbe, come cittadina, ipotizzare in una denuncia. La politica e l’amministrazione non possono ignorare gli animali quando sono liberi e considerarli solo se padronali. Sono discriminazioni che non vanno fatte. Certi, perciò, che il sindaco, quale tutore ai sensi del DPR 31 marzo 1979 degli animali liberi sul territorio del Comune da lui amministrato, si renderà conto che gli animali non possono morire, attendiamo tutti un passo verso la giustizia nei confronti di questi gatti. 

Le animaliste torresi (che sostengono ogni giorno di tasca propria anche i costi di croccantini e scatolette: 10 chili degli uni e almeno 20 delle seconde, al giorno) segnalano anche che la Villa Salvo d’Acquisto nella zona di Sant’Antonio, nei pressi proprio della sede comunale a La Salle, ha all’interno un gruppo di anatre e altri volatili abbandonati perché anche questo edificio è stato chiuso. Coronavirus, sì, ma gli animali non si abbandonano. E’ reato. 

Stella Cervasio

Educatore cinofilo, esperta diritti animali.

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1 Comment

  • Sono Daniela Dondoli Di Roma e anche io sono la tutrice di una colonia felina riconosciuta. Se io fossi Anna Matrone avrei già chiesto, per scritto e via raccomandata con ricevuta di ritorno, al sindaco di Torre del Greco un ‘incontro specificando il motivo della richiesta. Nel caso tale incontro mi fosse negato avrei sporto, tanto per cominciare, una querela nei suoi confronti in quanto per legge ciascun sindaco, tra i suoi compiti istituzionali, ha quello di assicurare il benessere degli animali presenti sul territorio da lui amministrato
    Daniela Dondoli

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