Alluvione, il fango distrugge pizzeria torrese. Il titolare impasta a mano e regala pizze
Solidarietà. La storia di Giuseppe Battiloro: “Abbiamo perso tutto. Al mio popolo chiedo: organizzate una raccolta fondi e aiutateci a ricostruire”
Alluvione Emilia Romagna – I piedi nel fango e le mani nella farina. Giuseppe Battiloro, 44 anni, pizzaiolo di Torre del Greco arrivato in Romagna oltre 25 anni fa, impasta pizze e le regala ai cittadini di Faenza che, nell’alluvione di questo maggio anomalo, hanno perso casa e lavoro. Un modo solidale per non pensare alla distruzione che lo circonda e a tutto ciò che ha perso durante i cicloni che si sono abbattuti su diversi paesi del ravennate e sulla riviera romagnola. A Faenza, come a Forlì, Ravenna, Modigliana, Cesena e Lugo, in pochi minuti la piena del fiume ha inghiottito case, uffici, negozi e attività imprenditoriali. Un’esondazione che ha devastato il territorio e ha cancellato anche la pizzeria di Giuseppe – Il Girasole di Batti – che è stata inaugurata nel 2017 con un investimento pari a 450mila euro. Fino a dieci giorni fa, il locale di Giuseppe è stato punto di riferimento per i suoi diciannove dipendenti, tra i quali ci sono anche i due figli, Luigi di 27 anni, diventato papà da pochi giorni, Salvatore di 22 anni, vice campione mondiale di pizza senza glutine e la nuora Gioia Perrone di 21 anni.
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“Se mi fermo a pensare, impazzisco”, racconta Giuseppe trattenendo le lacrime. “Abbiamo perso tutto. Ma la Romagna e la sua gente non merita tutto questo: ci hanno bene accolti quando siamo arrivati dal Sud. Per me i romagnoli sono famiglia e farò di tutto per non lasciarli soli” .
Un dolore che si è piantato come un chiodo nella testa di Giuseppe Battiloro: “Ci sono voluti anni per costruire e pochi minuti per distruggere. Non posso pensare sempre alla stessa cosa. E ho deciso di distrarmi rendendomi utile per i volontari che ci stanno aiutando e per le centinaia di famiglie rimaste senza casa e lavoro”.
È iniziata così la domenica solidale della pizzeria Il Girasole di Batti. Giuseppe Battiloro, aiutato dal cognato Antonio Cataldi e dai figli Luigi e Salvatore, ha impastato a mano e poi infornato circa ottocento pizze, utilizzando un food truck, un camioncino con il forno elettrico scampato quasi per miracolo al fango. Uomini, donne e bambini stremati dalla paura e dalla fatica, hanno ricevuto un raggio di sole torrese insieme con margherita e bibita.
“Impasteremo ancora e cercheremo di farlo fino a quando ne avremo la forza e la possibilità”, aggiunge Giuseppe. “Non abbiamo attrezzi disponibili: l’impastatrice è distrutta così come tutto il resto, ma non ci arrendiamo. Dobbiamo reagire e ricominciare daccapo”.
Poi rivolge un appello ai torresi: “Il mio popolo si è sempre dimostrato generoso. A tutti chiedo un grande sforzo: organizzate una raccolta fondi e aiutateci a ricostruire ciò che l’alluvione ha distrutto”.