Torna il funerale a Carnevale. L'antico rito celebrato a Torre del Greco dagli artisti dei Luna Janara. Foto e Video.

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Un rito antico, sconosciuto alle nuove generazioni ma ancora impresso nella memoria degli anziani. La morte e il funerale di Carnevale che tradizionalmente si celebrava il martedì grasso in alcuni paesi della provincia di Napoli, dopo oltre quarant’anni è tornato a Torre del Greco centro e precisamente nel cuore pulsante della città. Il corteo funebre con il fantoccio di Vincenzo Carnevale adagiato sul carroccio addobbato; il pazziariello interpretato da Antonio Quartuccio, il sacerdote benedicente (Raffaele Califano) e ‘o schiattamuorto (Toto Toralbo), dalle 16 alle 19 del 5 marzo, hanno attraversato le strade del mercato, passando per via Falanga, corso Umberto, I vico Abolitomonte, via Roma, Diego Colamarino e piazza Santa Croce.

Un rituale vecchissimo riportato in auge da Toto Toralbo, Carmine Vacca, Gerardo Oliva, e Raffaele Califano, i quattro artisti dei Luna Janara che ormai da tempo lavorano sulle melodie della tradizione popolare per riconsegnarle ai più giovani. Il funerale di Carnevale è stato riproposto ai torresi a costo zero, grazie alla collaborazione dei ragazzi che vivono nei vicoli storici della città e che costruiscono negli androni dei palazzi i cosiddetti carricielli che l’8 dicembre accompagnano il carro trionfale dell’Immacolata.

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E non solo: Torre del Greco ha potuto festeggiare di nuovo il martedì grasso con il tradizionale funerale a Carnevale, grazie ai giovani della Casa del Popolo e ai musicisti della banda Atmc diretta dal maestro Raimondo Esposito: Biagio Buonanno, Mauro Vanacore, Ciro Gisonni, Marina Masturzo, Marcella Onzo, Emanuela Buondonno e Angelo Serbante, che hanno accompagnato il corteo con musiche popolari e marcette.

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“La tradizione vuole che il fantoccio di Vincenzo Carnevale e il carroccio vengano bruciati”, spiega Toto Toralbo. “Per non creare problemi alla viabilità e all’ordine pubblico, abbiamo preferito smantellarli. Ma siamo soddisfatti perché siamo riusciti a organizzare in pochi giorni un evento completamente dimenticato dalla collettività. L’obiettivo dei Luna Janara è proprio questo: riportare alla memoria tradizioni scomparse partendo dal basso e facendo partecipe il popolo che è il fulcro della città”.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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