Ludmilla con le amiche e i loro bambini

La storia di Ludmilla, medico di Kiev in fuga dalla guerra con la figlia: “Il mio popolo non deve arrendersi”

Mamme e bambini sono stati portati in salvo dai volontari dell’associazione Uniti per la Vita di Ercolano

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Ludmilla

Ludmilla arriva da un paese vicino Kiev. È una donna in fuga. È una donna coraggiosa: medico e mamma, è arrivata in Italia con la figlia e il nipote i cui genitori sono impegnati a combattere al fronte. Accolta dall’associazione Uniti per la Vita di Ercolano e dal suo presidente Nicola Florio, ha affrontato il lungo viaggio dall’Ucraina, in compagnia di altre due donne: un’avvocatessa e una commerciante scappate con lei per mettere in salvo i figli. In Patria, a difendere indipendenza e libertà, sono rimasti i mariti. Per loro, l’Italia e l’Europa rappresentano la salvezza: per il momento sono ospiti di alcune famiglie napoletane che hanno aperto casa e cuore. La Ludmilla e le sue amiche, in questa terra accogliente ma straniera, vorrebbero rimanerci il minor tempo possibile. Appena arrivate, infatti, già sognano di ripartire. 

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Nicola Florio, presidente associazione Uniti per la Vita

Le amministrazioni, intanto, stanno facendo ancora poco per sostenere anche economicamente le associazioni e le famiglie che accolgono i profughi. Lo dice a chiare lettere Nicola Florio, impegnato fin dalle primissime ore a organizzare autobus per portare in Italia le donne in difficoltà e i bambini rimasti orfani: “Gli amministratori comunali”, attacca Florio, “facciano la loro parte, non si può demandare tutto al volontariato. Da soli non possiamo farcela: è necessario organizzare pattugliamenti delle strade cittadine avvalendosi dell’aiuto di polizia municipale, croce rossa e protezione civile. I profughi, infatti, stanno arrivando a qualsiasi ora del giorno e della notte e quando mettono piede nelle nostre città non sanno dove andare e che cosa fare. Hanno bisogno di essere accolti e accuditi. Serve un coordinamento. Sabato 12 marzo, a notte fonda, abbiamo intercettato diverse donne con bambini piccoli che dormivano sulle valige all’esterno della stazione di Napoli. Sono state accolte da alcune famiglie di Torre del Greco. Noi ci impegniamo a non lasciarle sole. Le amministrazioni non lascino soli noi”.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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