Medici in camice bianco per rendere omaggio a Mirco Ragazzon morto di Covid

Torre del Greco, le lacrime degli amici, il dolore del sacerdote che ha benedetto la salma lasciando spalancata la porta della chiesa

funerali-mirco-ragazzon-torre-del-greco-mariella-romano-cronacaHanno aspettato il feretro di Mirco Ragazzon nei pressi del Bottazzi, dove ha sede l’Asl Napoli 3 Sud a Torre del Greco. Sul ciglio della strada, indossando stetoscopio, mascherina e camice bianco, i colleghi medici lo hanno atteso sotto la pioggia, in silenzio e tra le lacrime di molti. Al suo arrivo, lo hanno scortato accompagnandolo alla chiesa di Sant’Antonio a Brancaccio – la “sua” chiesa dove si è svolto, in una manciata di minuti, l’omaggio al medico e diacono di Torre del Greco, morto di Covid il 23 ottobre.

funerali-mirco-ragazzon-torre-del-greco-mariella-romano-cronacaLa bara chiusa nell’auto funebre è stata accolta dall’applauso dei colleghi medici e dalle lacrime di don Raffaele Del Duca, il fratello in Cristo con il quale Mirco ha iniziato il percorso che lo ha portato, sette anni fa, a diventare ministro straordinario dell’Eucarestia e poi diacono nel 2018. Un addio reso ancora più triste dal cielo nero e gonfio di nuvole; da un clima di paura e dal divieto di celebrare funerali per evitare contagi. Ma, nonostante tutto, chi ha conosciuto e apprezzato Ragazzon, non ha voluto mancare all’ultimo saluto.

Il rito si è consumato in tutta fretta per le rigide indicazioni del protocollo sanitario e senza la moglie e le figlie che sono ancora in quarantena. Don Raffaele Del Duca ha lasciato andare l’amico dopo una benedizione e una preghiera recitata in coro davanti al sagrato della parrocchia di Sant’Antonio a Brancaccio, la chiesa nella quale Mirco – come tutti erano abituati a chiamarlo – ha iniziato il cammino per il diaconato e ha svolto opera di volontariato e assistenza spirituale fino al giorno prima di accusare i sintomi del Coronavirus che lo ha strappato all’affetto della moglie Rosaria Piro, delle figlie Stefania e Aurora e di tutta la comunità parrocchiale. 

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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