Tra i candidati impresentabili della commissione antimafia anche un politico torrese
La replica di Più Campania in Europa: “Insulto alle istituzioni e alla ragionevolezza”
C’è anche un candidato di Torre del Greco tra i nove politici che Nicola Morra, presidente della commissione antimafia, ha inserito tra gli “impresentabili” alle regionali della Campania basandosi sui parametri imposti dalla legge Severino. Si tratta di Michele Langella, consigliere comunale di maggioranza e candidato con Più Campania in Europa per De Luca. Langella risulta imputato per riciclaggio.
“Includere Langella nell’elenco dei cosiddetti impresentabili”, si legge in una nota diffusa dal coordinamento di Più Campania in Europa “è un insulto alle istituzioni e alla ragionevolezza”.
I fatti risalirebbero a sette anni fa. Secondo la versione fornita dai coordinatori della lista, il consigliere comunale di Torre del Greco, sarebbe stato trascinato “in completa buonafede” in una vicenda giudiziaria che riguardava un suo amico. Per consentire a quest’ultimo di farsi accreditare una vincita al gioco pari a tremila euro, Michele Langella gli avrebbe messo a disposizione la sua PostePay. Tanto sarebbe bastato a metterlo nei guai. Oggi a sette anni di distanza, la vicenda non è ancora chiusa, nonostante il consigliere abbia presentato “dettagliata memoria difensiva a seguito della chiusura delle indagini”.
“È indegno”, attacca il coordinamento della lista di Più Campania in Europa, “che dopo sette anni siano state celebrate mere udienze di rinvio, congelando la vita e l’attività professionale e politica di una persona. Michele Langella più interessato a che la vicenda arrivi a una rapida definizione. È chiaro che, in questo caso, dobbiamo ravvisare come uno scrutinio destinato ad avere un forte impatto sulle persone e la vita politica venga condotto senza alcuna attenzione e approfondimenti dei casi singoli, buttando tutto in un indistinto calderone di malaffare. Non è così che si onora la lotta alle infiltrazioni mafiose nella vita politica”.
È bene chiarire che, al momento, nonostante la presa di posizione della commissione antimafia, Michele Langella è candidabile ed è eleggibile.
Questo l’elenco dei cosiddetti “impresentabili” reso noto dalla commissione antimafia: Carlo Iannace (lista per De Luca presidente), condannato a sei anni (nel 2016) per truffa, falso e peculato con interdizione ai pubblici uffici per 5 anni. Otto i candidati non conformi al codice di autoregolamentazione in quanto rinviati a giudizio: Sabino Basso (Campania libera per De Luca presidente), imputato di riciclaggio. Orsola De Stefano (Lega per Stefano Caldoro), imputata di concussione. Maria Grazia Di Scale (Forza Italia Berlusconi con Caldoro), imputata per concussione. Aureliano Iovine (Liberal-Democratici Campania Popolare per De Luca), imputato per plurimi reati tra cui associazione a delinquere a stampo mafioso. Michele Langella (Campania in Europa per De Luca), imputato di riciclaggio. Monica Paolino (Forza Italia Berlusconi con Caldoro), imputata di scambio elettorale politico-mafioso. Francesco Plaitano (Partito repubblicano italiano per De Luca), già segnalato nel 2015 dall’Antimafia, condannato per estorsione. Francesco Silvestro (Fi Berlusconi con Caldoro), imputato di concussione.